L’arte del semplificare


Per Munari saper semplificare è fondamentale ai fini della risoluzione dei problemi. Prendendo in esempio l’evoluzione del rasoio a mano, egli spiega meglio questo concetto.

“Nei primi anni dell’Ottocento il rasoio era formato da una lama molto tagliente e da un manico. Per radersi occorreva una certa abilità manuale: bisognava dare alla lama l’inclinazione giusta e la pressione necessaria. Ogni giorno la lama veniva riaffilata passandola sopra una striscia di cuoio che si teneva appesa al muro.


Una  mattina del 1895, il signor K. C. Gillette ebbe l’idea di progettare un nuovo tipo di rasoio “di sicurezza”. Il problema era quello di ridurre la pericolosità di questo vecchio strumento nonché di ridurne i costi e aumentarne la praticità. Mentre il signor Gillette si radeva, sentì che l’unica cosa importante dello strumento era l’affilatura della lama, capì che non era necessario avere tanto metallo in mano quando ciò che serviva veramente era il taglio della lama. Così progettò il primo rasoio, che aveva un manico in legno tornito nel quale era fissato un supporto per la lama, munito di una serie di denti che avevano la funzione di appoggiarsi sulla pelle e proteggerla da eventuali tagli. La lama era ridotta a una striscia (mentre prime era grande quanto la lama di un coltello) e aveva due fessure alle estremità per fissarla al supporto con una vite, avvitata nel manico. Le lamette quindi erano intercambiabili, non era necessario affilarle ogni volta, ogni lametta era confezionata in una bustina sulla quale appariva il ritratto del signor Gillette.



Da quel momento in poi seguirono una serie di innovazioni che anziché complicare il prodotto lo semplificavano a tal punto da poter essere usa e getta, ma ne miglioravano in modo direttamente proporzionale l’efficacia.

Questo processo di redesign, che inizia con l’antico rasoio a mano, difficile da manovrare e pericoloso, analizzando il rasoio nelle sue componenti, migliora quelle necessarie e abbandona quelle superflue. E’ inutile infatti che la lama sia grande quanto un coltello quando ciò che taglia è solo l’affilatura e quindi la lama può essere grande quanto basta per portare l’affilatura. E’ inutile che sia grandissima come era nel vecchio rasoio perché non esiste una porzione di pelle del viso che sia interessata da tutta la lama, e quindi la lametta con la sua dimensione ridotta è più giusta.”



Morale: Progettare è quando si semplifica, e non quando si complica.


Bibliografia: Da cosa nasce cosa, Munari Bruno

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