Project Documentation

HANDMADE BOOK


Studi preliminari

“Domanda – Che cos’è un libro?
Risposta – Un oggetto fatto da tanti fogli, tenuti assieme da una rilegatura.
Domanda – Ma a cosa serve un libro?
Risposta – A comunicare il sapere, o il piacere, comunque ad aumentare la conoscenza del mondo.
Domanda – Ma la gente li usa questi libri?
Risposta – Alcuni ne leggono molti, altri li usano per decorazione, c’è gente che ha in casa un solo libro: l’elenco dei telefoni.”
Intervista a BrunoMunari, Febbraio 1980

E’ vero. Molti non amano leggere, lo ritengono noioso perché sin dai primi anni di scuola erano costretti a studiare e leggere libri che non incentivavano l’immaginazione. Nelle elementari c’era più entusiasmo, dovuto alla presenza di immagini, figure colorate che catturavano l’attenzione e stimolavano la fantasia. Poi queste immagini hanno dato sempre più spazio alle parole, viste come dei macigni, spesso costrette ad entrare nel nostro cervello per non subire delle sgridate dai genitori o mortificazioni varie. E’ proprio questo passaggio che ci fa pensare al libro come un nemico, un avversario da dover fronteggiare e sconfiggere anche se non si ha voglia.


Ma è possibile sovvertire questa concezione? E soprattutto, come?


La conoscenza è sempre una sorpresa, se uno vede quello che sa già, non c’è sorpresa. Bisognerebbe fare dei piccoli libri tutti diversi tra loro ma tutti libri, ognuno con dentro una sorpresa diversa, adatta a bambini che non sanno ancora leggere.”
Bruno Munari, I Prelibri

Quindi la novità principale è quella di rendere all’interno del nostro book delle sorprese, delle storie inaspettate e mai scontate.


“Perché la gente scappa dalle città troppo regolari e va a cercare un senso di calma e di riposo in campagna? Perché non c’è gusto a passeggiare in un viale di alberi tutti uguali a distanze uguali, che lasciano cadere le foglie tutti assieme nella stessa stagione ingorgando le fognature……. La gente scappa dalle città perché cerca la varietà, e in campagna trova un ciliegio vicino a un pioppo e poi un cespuglio di ortensie vicino a un prato e poi cinque tigli e poi un castagno, un fico, ecc… Forse è questo il modo di mettere le piante nei viali delle città: fare composizioni lineari di piante diverse a distanze diverse, con fioriture diverse, con grandi foglie sempreverdi o senza foglie, ecc.. In un viale come questo, la gente potrebbe passeggiare con più piacere, si troverebbe meglio.”
Bruno Munari, Da cosa nasce cosa



Consideriamo il nostro libro come la città: noi scappiamo da questi perché li vediamo come un ripetersi di parole, un elenco di periodi molto spesso uguali tra di loro ma articolati in modo differente.

“Di solito, nei libri, ci sono delle parole che, se fossero messe tutte in fila su una riga sola, questa riga sarebbe lunga chilometri e per leggerla bisognerebbe camminare molto.”
Bruno Munari, I Prelibri

Quindi dobbiamo pensare al nostro book come un qualcosa di diverso, un insieme di elementi vari che invogliano, anziché annoiare. Un susseguirsi di elementi che non ti aspetti.




Ma da dove partire?

Innanzitutto possiamo partire dal fatto che il nostro book può essere letto come si vuole. Possiamo partire dalla prima pagina, come routine, possiamo partire dall’ultima pagina, come  per gli arabi, oppure possiamo partire dalla pagina centrale e saltare le pagine a nostro piacimento!
Il libro deve stuzzicare la nostra fantasia, alimentarla e non affievolirla.

“Tutti sanno che i bambini amano farsi ripetere la stessa storia tante volte, e ogni volta il bambino se la fissa bene nella memoria, finchè da adulto, decorerà la sua villa in campagna con i sette nani e biancaneve di cemento colorato. Così si distrugge nel bambino la possibilità di avere un pensiero elastico, pronto a modificarsi secondo l’esperienza e la conoscenza. Bisogna, fin che si è in tempo, abituare l’individuo a pensare, a immaginare, a fantasticare, a essere creativo.”
Bruno Munari, Da cosa nasce Cosa

Poi possiamo pensare a quali materiali utilizzare per realizzarlo.

“La carta è usata come supporto del testo e delle illustrazioni e non come comunicante qualcosa. Se si vuole sperimentare le possibilità di comunicazione visiva dei materiali con i quali è fatto un libro, allora dovremo provare con tutti i tipi di carte, tutti i tipi di formati; con rilegature diverse, fustellature, sequenze di forme (di fogli), con carte di materie diverse, coi loro colori naturali e le loro texture.”
Bruno Munari, Da cosa nasce cosa



Adesso non ci resta che CREARE!



Scatola di Munari : il design alla portata dei bambini.


Materiali utilizzati per la scatola:

- Pannelli il polistirene, spessore 3 cm.
- Pannelli in poliuretano espanso, spessore 3 cm.


Pannelli in polistirene e poliuretano espanso, spessore 3 cm.

Partiamo dal definire le misure: 



Dimensioni scatola: 37 cm x 22,87 cm


Schema per copertina interna

Schema per copertina esterna

Una volta stabilite le misure dei lati inizio a tagliare i pannelli.


Pannelli incollati con taglio a 45°


Tutti i lati seguono le proporzioni auree, partendo dal quadrato frontale.


Rettangolo aureo


Lato che mostra proporzioni auree

La copertina interna è scandita oltre che dalle misure dettate dalla scatola, da sei immagini, tutte riconducibili al blog e al tema dell' handmade book, che servono da riferimento per i puzzle che tra poco vedremo. Inoltre tra un immagine e l'altra, andranno incollate le guide per l'inserimento dei fogli rigidi trasparenti. 

Copertina interna

La copertina esterna mostra, come abbiamo detto prima, le proporzione auree della scatola.


Copertina esterna
Incollaggio copertine

La scatola ideata si ispira alla scatola di architettura di Munari. L'ispirazione di base è quella di utilizzare dei cubi per far giocare i bambini. Quindi, collegandomi al blog, stampo 6 immagini e le suddivido in altrettante parti. Ogni pezzo di immagine verrà incollata ad un lato del cubo. Così abbiamo 6 cubi (6cm. x 6cm.) con 6 facce diverse e la possibilità di comporre 6 puzzle diversi. Un gioco alla portata di bambino.

Cubi 6cm x 6cm






Schemi immagini puzzle






Puzzle assemblati


Cubi - Puzzle

Il tema sulla Location invece riprende un'altra opera di Munari: Nella nebbia di Milano. Utilizzando dei fogli trasparenti rigidi, ho preso la foto dell'area di progetto e l'ho suddivisa in 4 livelli prospettici. Poi li ho stampati su una carta adesiva trasparente e incollati nei fogli rigidi con le dovute misure.


Via Genoese Zerbi
Location con progetto contestualizzato

Fogli trasparenti rigidi
Stampe location su fogli adesivi trasparenti
Prova di scorrimento dei fogli rigidi su guide fissate ai lati interni della scatola



Scorrimento fogli trasparenti location



Vista dall'interno della scatola
Risultato finale
La scatola come abbiamo visto all'interno è suddivisa in 3 parti, dove nella parte centrale, che è la più grande, abbiamo messo i cubi-puzzle. Nelle parti laterali invece ho pensato di mettere, da una parte, dei fogli, diversi sia per colore che per spessore, sfusi, e rilegati, con 3 rilegature diverse; mentre dall'altra dei colori per disegnarci su.


Fogli colorati sfusi diversi per colore, spessore e ruvidità

Rilegature diverse fogli colorati

Particolare vista interna sfondo scatola, uguale allo sfondo del blog

Scatola dei giochi di Munari completa: fogli - cubi - colori
Chiusura scatola con coperchio in polistirene sagomato a 45° negli angoli
Chiusura mediante 2 stringhe elasticizzate
Tenuta stringhe facilmente rimovibili, a portata di bambino! 


Ed ecco il risultato finale: La scatola dei giochi di Munari!!

Scatola dei giochi di Munari completa di coperchio e elastici


Scorrimento foglio di cartoncino colorato che copre i fogli trasparenti esterni




STORYBOARD (modificata)


pag.1

pag.2

VIDEO:



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Tema progettuale (dal programma di Laboratorio di Progettazione Architettonica 1, di Renato Partenope): 


"Il progetto definirà lo spazio di un Ostello della Gioventù di cui si fornirà un programma dimensionale e funzionale e si forniranno inoltre materiali informativi preliminari.La proposta progettuale potrà essere interpretata come una sostituzione e/o integrazione edilizia dell’area

di studio e si collocherà criticamente rispetto a questa stabilendo nuove configurazioni spaziali e urbane. L’Ostello della Gioventù e la sistemazione del suo intorno, sarà il tema portante dell'esperienza progettuale e ulteriori proposte e precisazioni di programma saranno di volta in volta concordati con lo studente e comunque discusse nel Laboratorio."

Una volta analizzata la morfologia dell'area, ho pensato ad un sistema che tenga conto degli assi più rilevanti presenti e ad una creazione di una linea immaginaria e consecutiva che colleghi il sistema al Lido Comunale.

Dopo questa prime fase nascono gli schizzi di progetto






Progetto: 

Il progetto consiste nella realizzazione di 2 blocchi composti da stecche intersecanti. Le stecche rappresentano gli assi tenuti in considerazione. 
Il primo blocco è quello dedicato al "pubblico", infatti affacciandosi alla via Genoese Zerbi, ho ritenuto opportuno considerarlo come un "edificio della città", localizzando al suo interno un bar, un piccolo ristorante, la direzione e i servizi al piano terra, e la sala conferenze e la sala espositiva al piano superiore con un ampia terrazza che permette di spostare l'esposizione all'esterno d'estate e di godere dell'ottimo panorama, oltre che concedersi una pausa dopo una conferenza.
Il secondo blocco è invece quello riservato agli studenti. Si trova nella parte retrostante e ci si arriva da una strada ottenuta dalla riconversione della rete ferroviaria dismessa. 
L'intento di dividere i 2 blocchi è quello di rendere il più funzionale possibile il tema dell'ostello.
Al piano terra troviamo la zona ludica del sistema:una palestra, un piccolo centro benessere e una sala giochi. Inoltre vi è l'infermieria. Al piano superiore troviamo invece la zona esclusiva degli studenti: le camere caratterizzate in totale da un minimo di 30 posti letto, una biblioteca, l'internet point, una lavanderia e la stanza del custode.

Questa è una sezione che spiega il rapporto col contesto:


Ed infine i render progettuali:







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